Qualcuno spieghi a Calenda...
QUALCUNO SPIEGHI A CALENDA CHE IL "PREMIERATO" E' MOLTO PEGGIO DEL PRESIDENZIALISMO
Ieri una delegazione del terzo (quarto ? quinto ?) polo ha incontrato la ministra delle riforme Elisabetta Alberti Casellati. Dopo l'incontro, Modesto Calenda (copyright Stefano Morselli) ha dichiarato "siamo nettamente contrari e non disponibili sul presidenzialismo. Siamo invece favorevoli a un premierato, quindi un presidente del Consiglio con poteri più forti, anche eletto direttamente".
Non so se Calenda sia proprio digiuno di cultura costituzionale, o se la frequentazione di Renzi, noto teorico di quella sesquipedale bestialità del "sindaco d'Italia", lo abbia traviato: chi va con lo zoppo ...
In ogni caso, qualcuno che gli vuole bene dovrebbe fargli capire che è come se avesse detto: sono assolutamente contrario all'inquinamento da polveri sottili; sono invece favorevole a cospargere il Paese di diossina.
Quando si parla di modelli costituzionali di governo, la questione dirimente, come è noto almeno dal 1748 (data di pubblicazione del libro "lo Spirito delle leggi" di Montesquieu), è quella della separazione dei poteri, cioè della creazione di pesi e contrappesi che evitino di concentrare in un unico organo troppi poteri perché “una sovranità indivisibile e illimitata è sempre tirannica”.
Sotto questo profilo, i sistemi presidenziali o semi-presidenziali più collaudati (USA e Francia per intenderci) offrono buone garanzie perché mantengono una piena indipendenza del parlamento, cioè del potere legislativo, dall'esecutivo. Il Presidente eletto direttamente dal popolo è dotato di molti (negli USA) o alcuni (in Francia) poteri, ma esiste un ottimo bilanciamento perché anche le assemblee parlamentari, elette separatamente, hanno prerogative e funzioni altrettanto incisive.
Diverso sarebbe il caso di un Presidente del Consiglio eletto direttamente, che per forza come avviene per sindaci e presidenti di regione dovrebbe ottenere contestualmente una maggioranza precostituita nell'assemblea parlamentare; presumibilmente attraverso un premio di maggioranza assegnato alla lista o coalizione del PdC vincente, a turno unico o con ballottaggio.
L'elezione diretta del PdC in presenza di una democrazia parlamentare è qualcosa che, non a caso, non esiste in nessun Paese democratico. La sperimentarono in Israele a metà degli anni 90 e fu un disastro per cui dopo poco tempo tornarono indietro.
Personalmente continuo a preferire la nostra democrazia parlamentare, che poi è il modello europeo, ma piuttosto che avere il "premierato" sceglierei tutta la vita la repubblica presidenziale.
Luciano Belli Paci
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