L'ora della Resistenza: i socialisti e ed i progressisti guardino ad Oriente
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L'identità socialista e progressista europea, pur con i limiti di quello che le riesce di continuare a mantenere, dopo i lunghi anni delle penetrazioni liberiste ed i compromessi con i moderati per governare qua e là in Europa, è sottoposta, infine, ad un attacco diretto e pesante, che le viene mosso dal coalizzarsi a livello globale della nuova arrogante estrema destra suprematista, razzista e protezionistica, e che ha in Donald Trump l'espressione politica avanzata e preponderata, nei vari Milieu, Orban, Meloni i comprimari gaudenti, e nel multimiliardario Musk il nuovo ideologo agganciato allo sviluppo " pericoloso" delle nuove tecnologie connesse All'Intelligenza Artificiale.
L'incerto dimissionario cancelliere tedesco socialdemocratico Scholz, che in questi anni si è guardato bene dal condurre politiche -come si è visto per la guerra in Ucraina - che fossero in dissenso con gli inquilini p.t. della Casa Bianca, si è visto arrivare a Monaco il Vicepresidente USA Vance che brutalmente ha chiesto - immemore dei migliaia di morti americani in Europa nella 2^ guerra mondiale - di scongelare i voti del gruppo di estrema destra tedesca AFD, per utilizzarlo in una logica di svolta politica iperconservatrice x l'Europa. E poi i comportamenti di Macron in Francia, con i suoi debolissimi governi tecnici che si reggono con il consenso della Le Pen, e l'elezione della Commissione UE guidata dalla Vonderleyen, che ha voluto inserire commissari di FdI italiana pur essendo questo gruppo fuori dalla maggioranza in PE con i socialisti. E tutto ciò con il consenso di PSE e PD italiano.
Insomma, appare evidente che il neoimperialismo USA stia mal sopportando la presenza, sullo scenario mondiale, di nuovi protagonisti come la Cina e l'Europa (quest'ultima seppur debole e divisa ) e voglia tentare di riaprire il rapporto diretto con la Russia di Putin per tentare di ristabilire, minacciando la politica economica dei dazi e del protezionismo, il primato sul mondo.
Di fronte a questo scenario, la questione non è più tanto legata all'acquisizione o alla penetrazione di posizioni liberiste all'interno dei partiti socialisti, che possano garantire ai potentati capitalistico/finanziari mondiali una posizione primaria, ma alla volontà del nuovo potere neocon di estrema destra di spazzare via senza pietà le posizioni socialiste e progressiste che possono comportare il supporto di politiche di welfare, per la sanità, per la scuola , la previdenza l'immigrazione e cosi via.
E a questa grave indicazione, che non è ancora in grado di spazzare via tutto perché la memoria dei popoli non ha ancora dimenticato quello che successe in Italia, e poi in Spagna ed in Germania negli anni 20 e 30 dello scorso secolo, occorre rispondere con un grande slancio di consapevolezza, coerenza e coraggio delle forze socialiste e progressiste, anzitutto dei diversi paesi europei.
Nonostante le evidenti contraddizioni che si intravedono tra la dimensione oligarchica della gestione del Partito Comunista Cinese nell'immenso territorio della grande potenza asiatica, e le spinte neocapitalistiche interne che hanno consentito uno sviluppo potente dell'economia, con la presenza di una solida casta di miliardari, a fronte delle prepotenze ed arroganze di Trump che, dopo le follie militariste di Biden, cerca addirittura di allearsi con Putin per indicare un nuovo ordine internazionale che può schiacciare l'Europa, potrebbe spettare ai socialisti ed ai progressisti soprattutto europei il compito, che in Italia era stato, in qualche modo, delineato dal governo giallo-rosso Conte 2 con la famosa Via della Seta, poi distrutta da Draghi e Meloni in obbedienza ai diktat USA, di disegnare una nuova alleanza Europa/Cina che, non tralasciando di porre sempre la questione dei diritti umani anche nella tigre asiatica, consenta all'Europa di perseguire chiare politiche di sviluppo, e con chiari paletti contro la penetrazione di logiche naziste ed iperliberiste.
Ora tutto, o molto, è in mano agli elettori tedeschi. Se si potrà dare una risposta alle scelte imperialiste americane, che vogliono una pesante svolta a destra, che in Germania può assumere significati raggelanti, e ad nuova auspicabile iniziativa europea voluta da socialisti e progressisti di apertura politica e commerciale a Pechino. E, infine, con la gente che deve comprendere che, in questo drammatico momento, una tastiera di pc per esprimere una opinione sui social media potrebbe non essere sufficiente per le dure lotte che ci attendono.
Valerio Casilli
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