Critica Sociale - Portale della Rivista storica del socialismo fondata da Filippo Turati nel 1891
Critica Sociale ha ottenuto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica

Il mondo sta cambiando.

Pubblicato: 20-03-2023

 

Il mondo sta cambiando, gli equilibri -se così possiamo chiamarli- geopolitici mondiali stanno cambiando ed inevitabilmente cambiano anche i rapporti di forza. Nel quadro attuale non possiamo che partire dai rapporti delle due potenze più grandi ed influenti al mondo: Cina e Usa. Possiamo tranquillamente affermare che le relazioni tra questi due attori non sono mai state tese come le vediamo in questo delicato passaggio storico. Da una parte una potenza che sembra in declino e che vuole mantenere costi quel che costi il proprio Status Quo. Dall'altra, la Cina, in continua ascesa economica negli ultimi decenni e che non accetta più un mondo unipolare dove a dettar legge è lo strapotere degli Usa capofila della coalizione occidentale. La guerra per procura in atto in Ucraina, scientemente provocata dalle politiche imperialiste della Nato che è sempre stata e continua ad essere il braccio armato della politica estera Statunitense (per approfondire consiglio due libri: "Le guerre illegali della Nato" di Daniel Ganser, Fazi Editore e "Come l'Occidente ha provocato la guerra in Ucraina" di Benjamin Abelow, Fazi Editore), hanno messo sotto gli occhi di tutti la nudità del Re. Non tutti hanno condannato il comportamento della Russia, anzi la maggior parte non solo non si è accodata alle politiche guerrafondaie fatte di armi e sanzioni unilaterali illegali occidentali, ma ne ha financo preso le distanze e data a Mosca la possibilità di aggirarle. In quest'ultimo blocco a fare da capofila è la Cina che si avvicina sempre più alla Russia. È un blocco in ascesa economica, con la volontà di cooperare e prendere le distanze dall'egemonia del dollaro. Tutto ciò è chiaramente visto come fumo negli occhi nel "Deep State" Usa e all'interno dello studio ovale situato nella Casa Bianca, pertanto, secondo i loro canoni, la Cina è divenuta un'avversaria o per meglio dire il prossimo "stato canaglia" di turno verso cui muovere guerra. Non a casa stiamo assistendo in salsa Taiwanese alla stessa strategia messa in atto in Ucraina per provocare Mosca, dove gli States hanno iniziato ad ammassare armi a Taipei, portato le loro portaerei a poche miglia dalla terraferma Cinese, avallato visite provocatorie come quella di Nancy Pelosi, messo nero su bianco nel documento strategico del dipartimento della difesa che “La Cina è la più seria minaccia alla sicurezza nazionale”, e infine non si pongono il minimo dubbio nell'imporre sanzioni unilaterali, illegali. Molteplici sono le motivazioni le quali spingono Washington a scagliarsi contro i Cinesi, mettendo assieme una serie di dati ci rendiamo conto che l'urgenza di "bloccare" il Dragone diventa col passare del tempo una priorità assoluta. Non ho alcun timore nel dirlo: gli USA hanno urgente bisogno di passare ad una guerra contro la Cina perché la tendenza sul confronto tra Washington e Pechino, premia nettamente quest'ultimi. La Cina fa parte dei BRICS, anzi possiamo affermare che è il paese più forte ed influente all'interno di quest' organizzazione. Secondo "Acron Macro Consulting" che è un centro di ricerca di investimento indipendente Britannico, il PIL dei paesi BRICS ha superato quello del G7 in termini di quota globale. La percentuale è 31,5% del PIL mondiale contro il 30,7% a favore dei paesi BRICS. Inoltre va segnalato che anche il Messico ha appena presentato domanda di adesione ai BRICS, quindi va ad aggiungersi alla lista sempre più estesa di potenziali alleati della Cina, Russia, Brasile, Sudafrica ed India. Passiamo alla manifattura e vediamo cosa ci dice il Financial Times: la Cina è grande quanto Stati Uniti e UE messi assieme combinati in termini di valore aggiunto. Cosa significa? Che UE e USA messi assieme arrivano ad eguagliare la sola Cina per quanto riguarda la produzione netta di tutte le attività manifatturiere. Circa 15 anni fa Pechino era invece dietro sia agli USA che all'UE presi singolarmente. Un salto impressionante che mette in croce le politiche occidentali. Ora facciamo lavorare l'immaginazione e proviamo ad aggiungere alla Cina tutti i paesi BRICS per fare un confronto con USA e UE. Non c'è partita! Andiamo sul fronte militare e analizziamo il "grido di dolore" di Paul Freistler, ricercatore presso la US Department of Defense Intelligence Agency (DIA). In un'audizione al Senato a stelle e strisce ha detto che la Cina è significativamente più avanti degli USA in termini di sviluppo e dispiegamento di missili ipersonici che possono viaggiare cinque volte più velocemente della velocità del suono. Ovviamente a seguito di questa audizione, il Washington Times non si è fatta sfuggire l'occasione per propagandare la classica minaccia Cinese. Altro passaggio importantissimo è la ripresa delle relazioni tra Iran e Arabia Saudita grazie alla mediazione di Pechino, le quali sanciscono una pesante sconfitta per Washington perché minacciano sensibilmente la sua influenza non solo in Medio Oriente, ma anche nel resto del mondo. Per Washington è l'ennesimo schiaffo in quanto, se l'Arabia Saudita non sarà più un partner credibile per contenere l'Iran e costruire relazioni con Israele, i piani degli USA nel Medio Oriente si scioglieranno come neve al sole. Il fatto che la Cina sia riuscita a convincere due nemici -sciiti e sunniti- a fare la pace, oltre a rappresentare un fatto storico, erge la Cina a grande potenza diplomatica e partner affidabile. Insomma, queste vicende sono la dimostrazione plateale di quanto gli USA siano con le spalle al muro dal punto di vista economico, geopolitico e militare. E come ci insegna la storia, ogni qualvolta vedono una minaccia concreta per la loro egemonia non si fermano davanti a nulla. Hanno sempre risolto con la forza e continueranno a farlo senza pudore. L'unica differenza, oggi, sta nel fatto che hanno di fronte potenze come Russia, Cina e circa 6 miliardi di persone che si sono rotte le scatole di sentire l'Occidente raccontarsela a proprio piacimento come dice benissimo il Prof. Carlo Rovelli. Siamo arrivati al punto da aver paura addirittura di una potenziale fine delle ostilità belliche tra Russia e Nato. Questo perché molto probabilmente sarebbe il preludio per un'altra guerra molto più pericolosa tra Cina e Nato. Ma stavolta non sarà solo la Cina ad essere contrapposta alla NATO attraverso Taiwan come "carne da cannone", bensì ci sarebbe quasi tutto il resto del mondo a fiancheggiare Pechino. Proprio perché, per scomodare ancora il Prof. Carlo Rovelli, non ci crede più nessuno a come la racconta l'occidente.

 

 

 

Giuseppe Salamone

Condividi

Facebook Twitter WhatsApp Telegram E-mail