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Genitori adottivi.

Pubblicato: 02-03-2023

Mia moglie ed io siamo genitori cosiddetti "adottivi".

Nostra figlia è nata in un altro paese, è di una etnia diversa dalla nostra.

Aveva poche probabilità di sopravvivere. Perché senza famiglia e per giunta femmina, in quella realtà purtroppo non aveva "valore". Non potevamo aiutarla al suo paese, era impossibile. Lo sappiamo noi cosa abbiamo passato e cosa vuol dire permettere in modo legale ad una creatura di poter venire nel nostro paese ed avere un futuro. Nessuno ci ha aiutato, né le "associazioni", né lo stato, nessuno. Tutto concesso per denaro e non ho timore di essere smentito, ho conservato tutte le documentazioni; carta canta! In questo mondo, capitalista aggiungo, tutto si muove per denaro, anche la solidarietà e l'amore. Sono pochissime le eccezioni.

E quando abbiamo visto quei bambini galleggiare nel nostro amato mare in burrasca, in ognuno di loro abbiamo visto il volto di nostra figlia.

Non un "carico residuale". Frasi come "la disperazione non giustifica i viaggi in mare" "non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo la vita dei propri figli" sono orribili.

Noi abbiamo visto coi nostri occhi la miseria generata dallo sfruttamento di quei paesi da parte delle multinazionali quasi tutte occidentali, la guerra con armi occidentali, per lucrare, corrompere, controllare. Le abbiamo viste coi nostri occhi le condizioni disperate di persone che trovano più sicuro affidare ad un peschereggio fatiscente su uno sconosciuto mare I propri figli, piuttosto che rimanere lì.

Li abbiamo visti i colori, sentito gli odori, provato i sapori di quella disperazione, di quella miseria senza speranza.

E tutto questo è colpa nostra, inutile girarci attorno, nostra che abbiamo avuto dal caso, la fortuna di nascere dalla parte giusta del mediterraneo, per caso dalla parte fortunata, ripeto. Non possiamo girarci dall'alta parte, fare gli indifferenti, come più di 70 anni fa davanti agli olocausti.

Dall'inizio della storia umana le migrazioni ci sono sempre state, inarrestabili, quasi sempre violente. Non si possono arrestare, ma governarle si. E per governarle e ridurle ai minimi termini, bisogna finirla di sfruttare e depredare il terzo mondo, ma aiutare il terzo mondo ad affrancarsi dalla miseria, dalle dittature, dall'odio e dalle guerre. Ci vorranno decenni. E intanto, aprire l'europa all'accoglienza. Se non per solidarietà, empatia e amore come pensiamo io e mia moglie, per intelligenza, poiché farlo ci conviene, è nel nostro interesse. Non farlo ci porterà in casa, guerra, distruzione, morte, miseria. Ci vuole poco a comprenderlo, ci resta poco tempo prima che accada, come è ciclicamente successo nella storia umana, dalla quale non siamo ma riusciti fino ad ora a imparare nulla.

Giacomo Bini

Giacomo Bini

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