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Aria nuova in Francia e in Europa

Pubblicato: 08-07-2024

La vittoria del Nouveau Front Populaire tiene lontani gli spettri dei neofascismi

 

 

È dal risultato delle elezioni italiane alla fine del 2022, che in Italia e in Europa non si è fatto altro che parlare del "vento di destra", della possibilità che formazioni che si ispirano , in qualche modo, alle deteriori dottrine estremiste di destra trionfanti negli anni 1920/1945, potessero prendere forza e consenso in diversi paesi europei, e nella stessa UE.

Nessuno aveva valutato che la responsabilità di quanto accaduto in Italia con la sig.ra Meloni derivava dalla logica prevaricante, infantile ed ingenua del Presidente della Repubblica e dei Partiti di centrosinistra, che si erano illusi di poter concretizzare, con la guida del tecnocrate liberista Mario Draghi,un governo di "unita' nazionale" che lasciava, però ,la destra di Fratelli d'Italia libera di essere l'unica opposizione.

La vergogna storica che si è consumata in Italia, che ha radici nel modo di essere del partito post democristiano "Forza Italia", fondato da Berlusconi, e che da anni ha lavorato per "sdoganare" i postfascisti dall'emarginazione in cui erano collocati, è stata giudicata da altri paesi europei esattamente x quella che è, e cioè una mera "vergogna", ed invece di indicare una nuova strada di destra, è stata scartata complessivamente nelle elezioni al Parlamento Europeo, che ripropongono, magari un po' più dimagrita, una maggioranza "Ursula" di popolari,socialisti e liberali ( e verdi,si spera ) e ribaltata in Gran Bretagna, dove, dopo 14 anni ha stravinto il laburista Sturmer, - a capo di un partito che ha anime diverse, ma radicate a sinistra - e soprattutto in Francia, dove tutti aspettavano vincente la destra di Marie Le Pen ed invece, con le desistenze tra centristi e sinistra, quest'ultima diventa il 1 raggruppamento del paese.

È facile ragionare del fatto che in Francia avrebbe vinto un Fronte di sinistra "contro" e non una maggioranza programmatica "per". La questione è sotto gli occhi di tutti: in Italia sono stati abrogati reddito di cittadinanza e superbonus 110, depotenziato il SSN, favorite norme antiabortiste, approvata l'autonomia differenziata tra le Regioni, decise pericolosissume privatizzazioni di poste e ferrovie, in arrivo il premierato, che altera i poteri costituzionali. Insomma una destra pericolosa ed arrembante. E lo hanno visto tutti, qui ,ed in una Europa in affanno per lo scontro Russia/Ucraina, che ha costretto l'UE ad innalzare le spese militari in funzione di sostegno alle truppe di Zelenskji.

In Italia si discute, a sinistra, di melmosi e vaghi "campilarghi" ;in Francia, invece, vince un "fronte", quello repubblicano dei partiti di sinistra, populisti progressisti e socialisti che si accordano con i liberisti macroniani per le desistenze ed evitando, così ,anche il crollo di questi ultimi. Rinascono, a sinistra, i socialisti di Glucksmann, e rinascono con la precisa indicazione di un rapporto con Melenchon ed il suo raggruppamento populista di sinistra che dice no ad ogni deriva liberista macroniana, deriva liberista che era stata, d'altra parte, malamente affrontata dalla precedente impostazione, solo riformista, del partito postmitterandiano. È questa la scommessa sul quale occorre lavorare anche in Italia. Contro questa destra reazionaria, revanscista, autoritaria, bullista nei suoi alleati mediatici, occorre anche in Italia un "Fronte per la Costituzione del 1946", che affermi la forza della nostra Carta fondamentale, senza cambiamenti. E questo sia chiaro a tutti quelli che si richiamano in qualche modo al socialismo, in questo paese, che si chiamino Partito Democratico guidato da Schlein ed anche per il minuscolo PSI. Il Fronte, in Italia, come in Francia ed in Europa , riguarda la sinistra. I centristi, più o meno liberisti, devono stare da una altra parte. Possono essere avversari, o anche alleati in certe fasi. Ma mischiare voti e liste con loro, porta alla sconfitta ed all'umiliazione. È il momento, per l'Italia del progresso, di rialzarsi e lavorare per cancellare, il prima possibile, la vergogna del governo Meloni

Valerio Casilli

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