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Il carteggio tra Amelia Rosselli e Gaetano Salvemini

Pubblicato: 01-07-2024

Carla Ceresa – Valeria Mosca (a cura di), “Non ci è lecito mollare”. Carteggio tra Amelia Rosselli e Gaetano Salvemini, introduzione di Simone Visciola, Effigi Edizioni, Arcidosso 2023, pp. 347, € 20

Il volume raccoglie la corrispondenza, sostanzialmente inedita, tra Amelia Rosselli e Gaetano Salvemini: sono 213 lettere (conservate presso l’archivio della famiglia Rosselli all’archivio di stato di Firenze e il Fondo Salvemini dell’Istituto storico per la Resistenza in Toscana) che abbracciano un arco di tempo che va dal 1915 al 1954, anno di morte di Amelia. Al centro vi sono però, come spiega Simone Visciola nella sua introduzione, le vicende di ciò che restava della famiglia Rosselli dopo l’assassinio di Carlo e Nello a Bagnoles-de-l’Orne (le vedove e i figli) e, soprattutto, la tutela del loro patrimonio culturale e morale, dalle deformazioni fasciste e dalle difficoltà nel renderlo conosciuto («Ma quanto è amaro dover difendere, oltre a  tutto, i nostri cari da infami calunnie che vorrebbero ucciderli moralmente dopo averli uccisi materialmente!», scriveva Amelia il 7 settembre 1937). Come sottolineano le curatrici, «le loro lettere, ricche di dati e di spunti, dove si intrecciano la cultura e la passione di Amelia alle doti di analisi e allo stile graffiante di Gaetano, esprimono una straordinaria profondità, valore letterario e rilievo civile» (p. 53). È una comune missione, la loro, improntata alla difesa e alla trasmissione della memoria di Carlo e Nello (da leggere, pp. 65-67, il ritratto che Amelia ne fa il 1° agosto 1937, subito dopo il loro omicidio) e, con essa, di un’Italia “diversa”, che seppe resistere al fascismo pagando il prezzo più alto. Soprattutto, Salvemini si dedicherà, da questo momento, con articoli, testi, prefazioni al ricordo dei due fratelli e alla pubblicazione degli scritti di Nello (Saggi sul Risorgimento e altri scritti, con una prefazione dello stesso Salvemini, Einaudi, Torino 1946; Inghilterra e Regno di Sardegna dal 1815 al 1847, Einaudi, Torino 1954) non riuscendo, per la morte avvenuta nel 1957, a completarne una nuova biografia, arricchita dei documenti del processo svoltosi in Francia per il loro omicidio. Ma i due si scambiano anche opinioni sui fatti politici del momento (dal governo Badoglio a quello Parri e al referendum istituzionale, dal ruolo degli angloamericani alle elezioni del 18 aprile), continuando ad oscillare tra speranze e disillusioni. Conclude il volume un saggio di Gigliola Sacerdote Mariani dedicato all’analisi dell’epistolario.

Giovanni Scirocco

Giovanni Scirocco

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