Un annullo per il martire Matteotti e uno per il repubblichino Foschi: ministro Urso, ma come le salta in mente?
Pubblicato: 07-06-2024
Vorremmo delle risposte da questo governo e specie dal Ministro Urso riguardo al francobollo emesso in onore di Italo Foschi, controverso squadrista e poi funzionario del peggiore regime fascista: la RSI. Eravamo impegnati nella riscoperta intellettuale, non solo nella celebrazione, di Giacomo Matteotti, quando siamo stati colpiti dalla parallela emissione dei due valori postali simultanei: uno per il grande leader socialista, l’altro per uno dei suoi criminali persecutori, appunto Foschi. Perché sí, i due francoboll sono simultanei, e simultanei nel centenario dell’assassinio fascista di Matteotti, uno dei maggiori eroi del socialismo democratico e della nostra attuale democrazia. A convincerci che fosse indispensabile chiedere queste spiegazioni anche l’interesse di una grande agenzia di stampa francese, AFP, che ci ha interpellato ieri appunto per qualche chiarimento. Ne abbiamo dati: ci sembra si stia portando la nostra democrazia verso nuovi lidi, in cui non si pensa più sia necessaria la condanna del fascismo e la sua incomparabilità con qualunque altra ideologia di questo secolo. Un’operazione ideologica e politica a cui ci opporremo, ovviamente. Ma vorremmo dire che il francobollo per Foschi, lo stesso, è ingiustificabile anche così. Infatti: che meriti ha questo personaggio, allontanato ripetutamente anche dal fascismo per quanto era legato alla violenza squadrista? Legato perfino, cioè, quando essa era divenuta imbarazzante per un Mussolini che ormai poteva imprigionare ed uccidere i propri oppositori mediante l’occupazione totalitaria dei tribunali e dello Stato? Che meriti ha chi, poi, è stato ripescato proprio dalla fase più disperatamente criminale e genocida del fascismo, quella della RSI? Proprio su questa fase, il GR Regionale del Veneto ha raccolto lo sdegno della comunità ebraica locale, che ricorda il solerte aiuto dell’allora prefetto di Belluno Foschi all’uccisione nelle camere a gas di oltre duecento connazionali traditi e asfissiati solo perché ebrei. Quindi, ripetiamo, può bastare un 140esimo anniversario dalla nascita (non 100esimo, non 50esimo) per emettere un francobollo in suo ricordo proprio, invece, simultaneamente al centenario tondo di Matteotti, eroe socialista della democrazia? Come si giustifica, specie tenendo conto delle congratulazioni da Foschi allora inoltrate ai sicari materiali di Matteotti? Può davvero bastare, detto quanto sopra, essere stato fondatore, nel 1927, della seconda società calcistica della capitale, la As Roma? Ci dica, ministro Urso, cosa aveva in mente in quel momento. Non le faremo comunque congratulazioni, perché noi le riserviamo ad occasioni diverse, ma la ascolteremo con curiosità ed attenzione.
Paolo Borioni
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