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Il Psi si allei con chi vuole, ma lasci stare Turati

Pubblicato: 28-03-2024

A proposito dell'accrocco in vista per le Europee: che c'entra il fondatore?

La ricerca di padri nobili per giustificare iniziative politiche (ed elettorali) più o meno spericolate è consueto, lecito e talora anche opportuno.

Non ci pare sia il caso però di scomodare Turati per dare ragione della scelta della segreteria del PSI di presentarsi alle prossime elezioni europee in una “lista di scopo” (leggasi accrocchio) con PiùEuropa, Italia Viva e altri soggetti non meglio identificati, tutti però appartenenti all’area liberaldemocratici. I partecipanti sono tutti rispettabili (qualcuno più, qualcuno meno...), ma sono tutti accomunati da una visione liberista dell’economia e dei rapporti sociali che con il socialismo e con Turati in particolare ci pare c’entrino assai poco. Ovviamente non il Turati del congresso di Imola del 1902 (quello del “programma minimo”), che affermava “Il nostro non è riformismo, perché questa parola indica la ricerca filantropica della riforma per la riforma, non la riforma conquistata per via della lotta di classe, che non è fine a se stessa, ma tappa verso la costruzione della società socialista”. Ma anche quando parla di federazione europea, come antidoto al nazionalismo, lo fa sempre in nome dell’internazionalismo socialista. E di un altro valore supremo: la pace. “Perchè noi socialisti, coerenti ai concetti che sempre propugnammo sulla guerra e sull'intervento, crediamo che nulla eleverebbe tanto il Governo, il Parlamento e l'Italia nell'opinione del mondo, nulla ci rafforzerebbe altrettanto nei futuri consigli per la pace, (perchè a una pace un giorno o l'altro si dovrà pure arrivare, e il solo dilemma è che ci si arrivi per consiglio di ragione, oppure per esaurimento e per disperazione; nulla, ripeto, eleverebbe e afforzerebbe tanto il Parlamento, il Governo e l'Italia quanto il coraggio di affrontare apertamente, in questo momento di follia e di ferocia universale,- i problemi concreti della guerra con intendimenti di umanità, con criteri di ragione, con un alto sentimento del diritto. NulIa ci avvalorerebbe tanto, come nazione e come Stato, anche per l'influenza che dovremo spiegare più tardi nell'assestamento della nuova Europa”. (dall’intervento di Turati alla Camera del 6 dicembre 1916).

Ma di coerenza (e di “consiglio di ragione”...) nella scelta dei compagni della segreteria del Psi non ne vediamo molta. Vediamo invece molta disperazione,  e ce ne dispiace

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