L'America gendarme dell'Occidente un pericolo costante per la pace
Ieri mattina Papa Francesco all'Angelus parlando della guerra in Israele e Palestina e di tutte le altre guerre ha detto “La a guerra e sempre una sconfitta", "fratelli fermatevi!".
Viceversa il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha ribadito che l’America deve gestire sia la guerra in Ucraina che quella in Israele perché Putin e Hamas “«vogliono cancellare le democrazie vicine». Facendo queste affermazioni il presidente americano ha detto che gli Usa son “un faro nel mondo.” Ed ha aggiunto “«Non possiamo lasciare che i terroristi e i tiranni vincano: se non vengono fermati causeranno più distruzione».
Così come in Ucraina, anche nel caso dello scontro fra Israele e Hamas Biden si è guardato bene dal chiedere il cessate il fuoco mentre invece chiede al Congresso aiuti per cento miliardi di dollari per sostenere militarmente Kiev e Tel Aviv. Non tutti, per fortuna, in America la pensano come il proprio presidente. La deputata palestinese-americana Rashida Tlaib: «Stiamo guardando un genocidio senza far niente». Due gruppi della sinistra ebraica-americana hanno guidato mercoledì una protesta al Campidoglio (300 arresti) per chiedere il «cessate il fuoco ora» e un funzionario del dipartimento di Stato, Josh Paul, responsabile delle armi per gli alleati, si è dimesso denunciando una politica «ciecamente di parte» che porterà «maggiori sofferenze per israeliani e palestinesi e non è nell’interesse Usa». Il destino del mondo dipende dalle decisioni che prenderanno i cd. Grandi della terra.
Alla fine della seconda guerra mondiale gli Stati Uniti potevano legittimamente apparire come i difensori della libertà, per l’importante contributo da essi dato alla caduta del nazismo. Non sempre, però, la loro concezione di democrazia e libertà ha corrisposto a quella che invece ha ispirato le democrazie europee. Nell’America latina gli Stati Uniti con il pretesto della lotta al comunismo hanno continuato ad intervenire per impedire ai popoli di darsi i regimi che desideravano e di essere governati da uomini di propria scelta. Allende è caduto per il determinante intervento dei servizi segreti americani. Ancora prima negli anni cinquanta gli USA appoggiarono nel Guatemala il rovesciamento del governo Armenz. Per non parlare del comportamento nei confronti di Cuba. Santo Domingo, il Vietnam, l’appoggio incondizionato alla guerra Ucraina dove Biden sostiene senza esitazione la ragioni del Presidente Zelesky invitandolo a non intraprendere nessuna trattativa di pace rientrano in una concezione che non ha nulla più a che vedere con la difesa della libertà e dei valori della democrazia e calpesta gli elementari principi di umanità.
La orribile iniziativa di Hamas condannabile senza alcuna riserva è l’altra faccia di una nazione che schierandosi senza riserve dalla parte di Israele e non condannando la volontà di intraprendere l’occupazione della striscia di Gaza rischia di trascinare il mondo in una guerra senza fine con massacri di civili da una parte e dall’altra. E’ chiaro che alla folle e sanguinaria iniziativa di Hamas Israele voglia rispondere con l’occupazione definitiva della striscia di Gaza espellendo il popolo palestinese trasformandolo in un popolo di profughi. La domanda è: ha interesse Israele a portare avanti questo conflitto? Non credo! Il popolo di Israele come il popolo palestinese ha diritto a vivere in pace senza più guerra. E quindi non può essere Israele a decidere unilateralmente quale sia il destino del suo popolo e del popolo palestinese. O si ferma la guerra e si comincia a discutere seriamente come molte volte inutilmente si è provato a fare oppure Israele deve prepararsi a fare questa guerra e poi un’altra guerra e tante altre infinite guerre. Con i mezzi moderni di guerra, con l’intelligenza artificiale che decide come e quando fare la guerra, alla forza di Israele risponderà la forza delle armi degli arabi ostili ad Israele. Aver occupato definitivamente Gaza non avrà alcun senso.
La scelta che dovrebbe fare Israele è quella di decidere di inserirsi nel Medio Oriente come un corpo non estraneo per convincere i palestinesi, ossia le popolazioni che hanno visto sbarcare gli ebrei in Palestina e si sono sentiti espulsi dalle terre che ritenevano le loro terre o che si sono sentiti profughi in patria, a convivere pacificamente. Non basta fare lezioni di storia o scomodare la Bibbia è invece indispensabile dimostrare che Israele decida di vivere con il mondo arabo entro confini definiti dalla comunità internazionale. Come dice il Pontefice bisogna fermarsi e fare quei compromessi che poi aprono la strada alla collaborazione alla coesistenza senza i quali non resta che l’alternativa alle guerre sempre più sanguinose difensive o preventive.
L’America sbaglia a voler svolgere il ruolo di gendarme del mondo occidentale. Questo atteggiamento ci porta inevitabilmente alla catastrofe. Israele probabilmente occuperà Gaza definitivamente ma ciò facendo si comporterà da vincitore, cioè come corpo estraneo, da nemico del mondo arabo. Questa momentanea vittoria la farà diventare il nemico degli stati arabi e a nulla le servirà l’appoggio dell’alleato americano. Gli ebrei hanno la cultura e la storia per decidere di inserirsi pacificamente nel mondo arabo per l’eredità della propria storia e della propria civiltà e per questo non deve commettere l’errore di penetrare con forza in un mondo ostile che lo renderebbe ancora più ostile.
Se è vero che gli ebrei rappresentano la maggioranza degli abitanti di Israele, con circa il 75% della popolazione totale è pur vero che gli arabi sono il secondo gruppo etnico più grande in Israele, rappresentando circa il 20% della popolazione. La maggior parte di loro sono musulmani, ma ci sono anche significative minoranze cristiane e druse e oltre agli ebrei e agli arabi, Israele ospita anche piccole comunità di armeni, circassi, beduini e molti altri. Senza aver eliminato i risentimenti e le diffidenze del conflitto o dei conflitti che verranno Israele corre il rischio di creare una sorta di apartheid di tipo sudafricano nel proprio territorio, oltre a creare un popolo di profughi la cui unica ragione di vita sarà la vendetta e l’odio. Il quotidiano israeliano Haaretz ha pubblicato un durissimo editoriale in cui ha accusato Netanyahu di essere il diretto responsabile dell’accaduto, avendo istituito un “governo di annessione ed esproprio” – il più a destra nella storia del Paese – che “ignora apertamente l’esistenza e i diritti dei palestinesi”. Gli ebrei sono immunizzati dal razzismo avendone pagati un caro prezzo sulla propria pelle è pertanto necessario che le ragioni della pace prendano il sopravvento sulle ragioni della guerra.
Amaramente si osserva che all’orizzonte non si riesce a vedere una luce che faccia vedere una possibile soluzione pacifica della vicenda. Netanyahu sa bene che Hamas non è la Palestina né la sua storia, ma un movimento terroristico che trae forza dalla frustrazione e dai soprusi a cui sono stati soggetti i palestinesi, ma l’offensiva di Hamas gli dà il pretesto per occupare definitivamente la striscia di Gaza.
Se ciò avverrà il governo Iraniano ha dichiarato che scenderà al fianco del popolo palestinese e a questo punto cosa farà il gendarme del mondo occidentale? E cosa farà la Russia la Cina, il mondo arabo e le nazioni non allineate?
Per ora a pagare il conto di questa orribile follia sono migliaia di morti da una parte e dall’altra e un popolo che abbandona le proprie case in cerca di un rifugio che non troverà. Sotto l’occhio indifferente del mondo occidentale due milioni di persone si trasformeranno in due milioni di profughi.
Beppe Sarno
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