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Avanza il Psoe, socialisti unica diga alle destre

Pubblicato: 24-07-2023

La linea della fine dello sfruttamento, in alleanza con Sumar, ha giovato al Psoe...

La linea della fine dello sfruttamento, in alleanza con Sumar, ha giovato al Psoe. Ma anche la linea della pacificazione non punitiva con la Catalogna indipendentista, simbolica e centrale, in un paese delle autonomie e del necessario accordo anche con gli altri partiti delle comunità regionali. Ma c’è molto di più di questo. 

Se non si fosse capito il Psoe ha ottenuto un aumento netto di voto popolare assoluto del 3,7% arrivando in questo fattore (sempre il più indicativo) quasi pari al PP ( 7.760.970 voti contro 8.091.840 al PP, che ha usufruito della scomparsa di Cs: 1,650,318 nel 2019). La destra non è avanzata in voti fuori dal suo perimetro, proprio come in Italia, dove ha solo usufruito del fatto che FDI ha ucciso i partner perché non aveva governato negli ultimi dieci anni di esecutivi cangianti e non risolutivi di un pericoloso arretramento sociale. Ma in Italia è mancata, e manca ancora alla sinistra, una risorsa fondamentale, che è appunto una identità storica socialista, della rappresentanza, della democrazia come principio di governo e riforma anche dell’economia, e quindi della questione sociale. 

Perché l’avanzata del Psoe, e la sua ribadita centralità,  sono fondate su una linea univoca di lotta allo sfruttamento e nessun compromesso al centro. Per questo è l’asse senza confronti di una netta maggioranza di voti (e, sebbene sia complesso, anche di seggi e partiti) che intanto ha sbarrato la strada alla destra (la quale avanza invece ad ogni latitudine europea) e poi può anche governare. 

Ovvero:
Serve avere un partito (e non dei bizzarri agglomerati di eletti). Serve avere un partito che ha una funzione storica stabile (e non è imprenditoria personale, o marketing, oppure la sconfittissima e caduca “terza via” del 1997). Serve avere un partito della questione sociale, della rappresentanza del lavoro, della distinzione rispetto ad interessi altri. Il quale POI IN SEGUITO, se del caso, fa un compromesso. Sono sicuro che avrei parecchie obiezioni su diverse cose, ma sono sicuro anche di una cosa: tutto il resto è elitismo. 
Ora il Psoe può provare ad arrivare al governo con maggioranza assoluta dei seggi, cosa che è difficile perché le dichiarazioni dei catalanisti più intransigenti (Juncts) paiono lasciare poche speranze. Ma è previsto in costituzione anche un secondo turno parlamentare di “parlamentarismo negativo”, in cui non è richiesta la maggioranza assoluta ma semplicemente non avere contro una maggioranza più grande contraria (maggioranza relativa). Altrimenti (come capitato recentemente) di saranno ancora le elezioni, che si possono vincere o perdere ma che saranno combattute con una identità storica precisa ed una idea di rappresentare chi non accetta di piombare nell’epoca dello sfruttamento. Irrazionale economicamente ed inaccettabile in una reale democrazia.

Paolo Borioni

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